Nel grande palazzo di sua Maestà il Tempo era tutto un fermento.
Il 2020 stava per finire e gli ultimi Giorni dell’Anno Vecchio, si muovevano frenetici per prepararsi al grande evento della Fine Anno. Le Ore scorrevano di qua e di là, incrociandosi le une alle altre, mentre i Minuti passavano veloci nei corridoi e nelle stanze dell’immensa fortezza. Il grande Salone delle feste, dove si sarebbe celebrata la cerimonia del passaggio tra Anno Vecchio e Anno Nuovo, doveva essere perfetto e scintillante per la grande cerimonia. Finalmente il 31 Dicembre arrivò. Tutto era pronto e la grandissima sala era gremita. Luci sfavillanti e specchi luccicavano dappertutto. Nelle centinaia di sedie sedevano i rappresentanti dei Secoli passati, mentre dal 900 in là c’erano tutti gli anni trascorsi. I dodici mesi del 2020 sedevano in prima fila con tutti i giorni vicini.
Nel palco reale furono fatti accomodare i due Grandi Consiglieri del Re. Erano il Destino con la compagna di sempre, la Sorte. Il gran sovrano si affidava a loro perché depositari delle Vicende delle Persone delle Cose e unici ad essere dotati del potere dell’Imprevedibilità e Imperscrutabilità.
A un tratto lo squillo delle trombe fece cadere il silenzio nell’immensa sala e tutti si inchinarono. Entrarono Sua Maestà il Tempo con al braccio la consorte, l’austera e saggia regina La Storia. Ci fu un grandissimo applauso e dopodichè il Tempo disse: “si dia inizio alla cerimonia del passaggio”.
Ormai mancavano pochi minuti alla mezzanotte e come la tradizione voleva l’Anno Nuovo, entrando per primo, sarebbe andato incontro all’Anno Vecchio. Dopo un affettuoso abbraccio l’anno che stava per finire avrebbe fatto un breve discorso di saluto facendo dono all’anno che iniziava della Continuità delle Cose. Gli eventi del Mondo così potevano andare avanti come era sempre accaduto nei millenni. Di seguito sarebbe cominciata la grande festa di inizio anno a cui tutti avrebbero partecipato.
“Che entri l’anno nuovo” gridò La Meraviglia prima ambasciatrice e gran ciambellano del reame.
Entrò un giovinetto tutto sorridente, contento e felice. Era il 2021; salutava tutti e correva e si fermava a stringere le mani. Arrivò davanti al Tempo e alla Storia si inchinò e si voltò verso la sala festante.
“Che entri l’anno vecchio” gridò di nuovo La Meraviglia.
Tutti si voltarono verso le grandi tende al lato del palco reale, ma nulla si muoveva.
“Entra anno vecchio” ripetè La Meraviglia e guardò imbarazzata Il Tempo che appariva sorpreso, ma dalle tende nessun faceva il suo ingresso.
“Allora” gridò spazientita La Meraviglia “2020 devi entrare assolutamente perchè la mezzanotte si avvicina”. Finalmente le tende piano piano si aprirono.
Entrò il vecchio anno, si appoggiava su un bastone e camminava a malapena coperto da un vecchio mantello. La barba bianca e incolta, smagrito, dimesso e dal volto immensamente triste. Sembrò ad un punto come inciampare tanto che addirittura il Tempo, scese dal trono e andò a sorreggerlo. Lo aiutò a raggiungere il centro della sala, accanto all’anno nuovo che vedendolo così claudicante lo sorresse con un braccio.
il 2020 gli sorrise tristemente e come voleva la tradizione si apprestò a fare il suo discorso di saluto. Guardò tutti con i suoi grandi e vecchi occhi, piano girando la testa per la vasta sala; sentì gli sguardi su di sè e iniziò a parlare: “mi dispiace” esordì facendo una pausa “mi dispiace immensamente”. Una lacrima gli rigò la guancia e andò a perdersi nella bianca barba. Tutti si guardarono sorpresi, mai un discorso di saluto dell’anno vecchio era iniziato così tristemente.
Il 2020 continuò: “anche io quando giovane e fresco mi scambiai con il 2019 ero pieno di energia e di sogni, in fondo dovevo solo continuare le cose che avvenivano, invece il Destino” -che rimase imperterrito dietro l’anno vecchio- “ha voluto che tutto accadesse durante i miei mesi” fece un respiro profondo e continuò “un morbo terribile ha invaso il mondo, sono morte tante persone e tutto sta diventando difficile”. Si voltò allora verso la regina, La Storia :” io sarò ricordato per questo e tu mia Regina narrerai ai posteri questi miei eventi tremendi.”
Si rivolse allora all’anno nuovo: “essere rammentato per questo, vedi 2021, non è bello, ma ormai niente si può cambiare” disse tristemente. “Però una cosa in questi minuti posso ancora fare, mi rimane un potere ancora”. Tutti fecero un’espressione di sorpresa e di attesa, anche il Tempo guardò con la stessa espressione la Regina.
Il 2020, da sotto il mantello estrasse un pacco. “Forse vi aspettate che io regali all’Anno Nuovo La Continuità delle Cose… invece no” e disse quel “no” in maniera secca e sicura, sorridendo, come trovando un’inaspettata energia. “Ecco 2021, a te come ultima cosa, affinché tu la possa portare nell’anno nuovo io regalo questo…” e aprì con un gesto spettacolare il pacco.
Ci fu come un vento caldo, piacevole, una brezza estiva. Mille odori di fiori si sparsero per la sala. Tutti si alzarono in piedi.
“Ecco” di nuovo gridò l’anno vecchio “io ti dono La Speranza, prendila, seminala nei cuori di tutti gli uomini per del mondo, diffondila e falla divenire saggezza, solo così gli eventi potranno cambiare”. Il 2021 prese La Speranza e la strinse forte, quindi abbracciò il Vecchio Anno.
Scoccò ad un tratto la mezzanotte, tutti applaudirono e il 2021 iniziò così con la Speranza.
La festa del nuovo anno poteva cominciare. Il 2020 piano piano si defilò con un bicchiere di spumante in mano e andò a salutare gli anni passati. Si sedette vicino agli anni 1915 e 1918 che gli batterono la mano sulla spalla comprendendo bene quello che aveva passato, fecero per brindare insieme ma prima si misero la mascherina sulla bocca.