LA MANOVRA DEL POPOLO. GIRA E RIGIRA RIMASERO GLI 80 EURO

di | Dic 10, 2018 | Storie

Non tornavano. Quei maledetti conti non tornavano. Eppure Danilo aveva la calcolatrice, non quella dello smartphone, proprio una calcolatrice vecchia maniera con il rotolino di carta. Laura così poteva controllare se avesse battuto male. D’altra parte lei era la vice del ministro e poi se ne intendeva, aveva lavorato in un centro di assistenza fiscale. Era stata anche in grado di spiegare all’ex Ministro dell’economia che lui le cose di economia le sbagliava. Aveva fatto benissimo. Ma chi credevano di essere questi professoroni alla Sapienza, all’Università di Tokyo, sti’Direttori del Fondo Monetario. Ma questi conti ancora non tornavano. Giuseppe era preoccupato, si vedeva. “Ragazzi” diceva ogni tanto “fra qualche giorno è Natale, con tutti questi rinvii io non so più cosa dire”. Non ti preoccupare, disse Rocco:”qualcosa la inventiamo”. Provai a riordinare le cose:”allora, di miliardi ne avevamo detti 9, poi 2 se ne sono andati per far rientrare il 2,04% perché ora hanno tirato fuori questo cazzo di deficit strutturale, ma tu Laura lo sapevi di questa cosa?” “Ooooohh!!!” rispose stizzita Laura “ mica posso sapere tutto”. Continuai il ragionamento: “un altro miliardo serve per ristrutturare i centri d’impiego e per formare i nuovi addetti” Danilo ribatteva tutto di nuovo alla calcolatrice, Laura dietro di lui in piedi controllava. “Allora quanti soldi dobbiamo mettere effettivamente?” chiesi. Danilo rispose “se non ho sbagliato rimangono 6 miliardi.” Bene a quanti avevamo detto di dare il reddito?”, “7 milioni di persone” precisò Rocco.“Accidenti, così tanti” esclamai: “beh facciamo che lo diamo a 6 milioni, poi lo giustificheremo. Allora quanto viene al mese per il prossimo anno” Danilo guardò il risultato e iniziò a ridere fragorosamente, come sempre non capiva la gravità della battuta che stava per dire:“80 euro, come prima”.  Il gelo cadde nella stanza, presi il telefono e feci il numero di Matteo. “Allora?” mi domandò. Risposi lentamente: “dobbiamo mettere la fiducia ed evitare ogni passaggio, ogni discussione, impareranno che comandiamo  noi”. Feci un segno a Giuseppe “domani annuncerai la fiducia”. “Ma come” tentò di replicare “ma cosa devo dire alle opposizioni” “Come sempre” gli dissi “risponderai: a noi ci ha scelto il popolo”.


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