“Ciao Chiara mi chiamo Teresa e sono pugliese ho 15 anni e lavoro la terra. Tu sei molto bella e sono felice perché tu ce l’hai fatta. Sei una donna di successo, hai 17 milioni di persone che ti seguono e nonostante molti ti avversino vai avanti. Io purtroppo non potrò mai avere né il tuo fisico, né il tuo bel volto. Non potrò mai indossare i tuoi vestiti corti. Io faccio la bracciante agricola e le mani si spaccano quando lavoriamo la terra, poi ci sono i capi che ci sfruttano. Lavoriamo per pochi spiccioli molte ore sotto il sole ed io non lo sopporto, mi ribello spesso e il mio desiderio è coinvolgere gli altri, specialmente le donne sfruttate. Mi piacerebbe studiare ma i miei non possono, penso che lo farò da sola, per imparare e poter rappresentare tutte le persone oppresse. Il mio fisico non mi permette di avere bei vestiti come quelli che proponi e tutti mi prendono in giro quando mi vesto, mi piacerebbe un tuo consiglio.
Ciao Chiara e viva le donne,
Teresa Bellanova”
“Ciao Teresa, che bella storia. Lo sai cosa ti dico se ti prendono in giro: e chi se ne frega. Ho capito che non potrai indossare una taglia 36, e allora?
La gente è ignorante e cattiva, tu pensi che tutti mi amino? Ti sbagli ricevo migliaia di insulti proprio perché come dici tu io ce l’ho fatta.
Sai cos’è, invidia. Direi invidia sociale, frustrazione, perché io ho inventato un lavoro. Se io indosso i miei vestiti corti tu indossi perfettamente la forza delle tue idee e stai facendo una cosa bellissima: cercare di sostenere le persone sfruttate. Vai Teresa, non stare a sentire gli insulti idioti, vai avanti anche per tutte noi donne e vedrai che farai strada. Arriverai in alto molto più di me e chissà invece di 17 milioni arriverai a rappresentare tutti i milioni del popolo italiano. Per quanto riguarda gli abiti, tu vestiti come ti pare e piace, se piace a te il gioco è fatto.
Ciao Teresa e sempre viva le donne.
Chiara Ferragni”