Mi dissero che il nostro leader l’aveva detto anche in televisione. Io non li guardavo quei programmi, non è che ci capissi tanto. Neanche i giornali leggevo.Spread, debito, deficit, avanzo primario. Cose che non avevo mai sentito e che non comprendevo. Mi piaceva molto Facebook invece, da lì era certo che imparavo. Scambiavo informazione, battute e foto con i miei amici. Da qualche tempo mi avevano chiesto l’amicizia anche delle ragazze che non conoscevo affatto e che risiedevano in posti molto lontano da me. Niente di intimo, però mi tenevano aggiornato, loro si con cose semplici. Poveri e vecchi pensionati scacciati da casa che vivevano in macchina. Neri immigrati che stavano riccamente negli alberghi a nostre spese. Familiari di potenti politici che guadagnavano centinaia di migliaia di euro. Insomma quelle cose le conoscevo bene, anche se a volte mi era sembrato che il volto del pensionato o del nero fossero sempre le stesse anche se le notizie erano diverse. Queste ragazze, fra l’altro molto carine nella foto, mi dicevano sempre di condividere le notizie e io lo facevo subito a tutti i miei amici. Avevo imparato la politica e sapevo bene dove votare. Io di quelle tessere l’avevo letto proprio in un messaggio di queste ragazze. Quando la busta mi arrivò a casa fui felicissimo. Anche io avrei avuto 780 euro il mese. C’era anche scritto che sarei stato chiamato nel tempo da un Centro d’Impiego per l’offerta di un lavoro che comunque potevo rifiutare. Che bello 780 euro il mese. Io già ne guadagnavo 800 da Beppino al forno. Entravo la mattina alle 4 e dopo 6 ore uscivo dalla porta sul retro. Insomma non era regolare, lavoravo a nero. Ma a me piaceva quel lavoro. Dormivo un po’ nel pomeriggio e poi tutto il tempo libero. Le istruzioni sulla lettera che accompagnava la tessera erano semplici e io le seguii subito. Mi collegai al sito scritto, digitai la password che era indicata, misi l’IBAN del mio conto e siccome, c’era scritto che avrei prelevato con il bancomat, dovevo scrivere il anche il mio numero segreto. “Premere invio” c’era scritto alla fine. Lo feci e con soddisfazione lessi il messaggio: “grazie la procedura è stata effettuata con successo, il reddito mensile le sarà immediatamente accreditato sul conto indicato e potrà prelevarlo con il bancomat registrato”. Il pomeriggio andai alla banca per prelevare qualcosa e fare il saldo. Avevo messo da parte un bel gruzzolo che con il reddito mensile che mi era arrivato sarebbe cresciuto. Introdussi la tessera per fare il prelevamento. La risposta fu strana:”plafond esaurito”. Non capivo. Gli sportelli erano ancora aperti, entrai e all’impiegato, molto gentile, chiesi spiegazioni. “Guardi” mi rispose” ho fatto i movimenti, ma lei ha prelevato tutto esattamente 3 ore fa, sul conto sono rimasti 62 centesimi”. Rimasi lì in piedi, con la stampa in mano del mio estratto conto e con i 62 centesimi. Uscii fuori stordito, intontito come se vivessi un film. Il mio sguardo vuoto cadde sui titoli dei giornali nell’edicola proprio accanto al banca:”L’annuncio fatto le settimane scorse delle stampa di 6 milioni di tessere per il reddito è un falso!”. Ma allora le notizie su Facebook?I post delle mie amiche? Capii solo allora di essere stato truffato, ingannato, da tutti, da sempre. Non mi era mai successo ma incominciai a piangere lì in piazza davanti a tutti.