C’era una volta e c’è ancora, per fortuna del mondo, il tempo del Natale. La piccola Martina nella classe della sua scuola, divideva il banco con Samuele. Samuele era un bambino con la sindrome di Down. Un bambino allegro che stava bene con Martina. Martina era paziente, aveva ben capito le difficoltà di Samuele e lo aiutava sempre. Specialmente quando facevano disegno; Samuele finiva sempre per spuntare le matite e Martina lo aiutava a riappuntarle perché Samuele non era capace ad usare l’appunta matite. Samuele sembrava che ridesse sempre, ma non era così. Martina se ne accorse quando un giorno in cui lui, particolarmente irruente, spostò violentemente la sedia di Martina facendola cadere. Samuele si fermò tutto ad un tratto e cominciò a piangere. Si mise a correre così improvvisamente che non riuscirono a fermarlo e lui uscì dalla classe. Andò a nascondersi sotto le scale della
scuola. Tutti si alzarono e la maestra,
che seguì Samuele, cercò di calmarlo. Lui non voleva uscire di là sotto e continuava a chiamare il nome di Martina.
Fu Martina a capire che quello era il suo dolore per averla fatta cadere. Lo esprimeva in modo diverso insieme alla vergogna. Martina allora andò sotto le scale si mise seduta e rannicchiata insieme a lui e gli parlò come un bambino parla ad un altro bambino, naturalmente senza nessuna diversità.Tutto si risolse e tutto tornò come prima.
Era il tempo del Natale e i bimbi si salutarono per le vacanze. Samuele abbraccio la grande amica Martina e le disse a modo suo Buon Natale.
Martina andò presto a casa doveva fare l’albero con il babbo. Presero le luci e la scatola delle palline che erano rimaste tutto l’anno nella soffitta.
“Ohh guarda Martina l’umidità ha rovinato una pallina” disse il babbo aprendo la scatola “è così diversa e brutta. Dai lasciamola lì e mettiamo le altre”. Così addobbarono tutto l’albero. Alla fine quando stavano rimettendo in ordine, Martina notò la pallina sciupata così diversa e sola nella scatola vuota, come abbandonata dalle altre palline, tutte belle e tutte uguali. “Vedi babbo” disse prendendo la pallina “se noi la mettiamo lì in alto in mezzo a tutte le altre, semmai con sopra l’angioletto che le suona la musica, non si sentirà sola e sarà bella come le altre”. Il babbo così fece e la pose proprio in alto, poi si allontanò di un passo prendendo per mano Martina “hai proprio ragione è veramente bella”. Se vi trovaste a passare da casa di Martina guardate l’albero di Natale, nel punto più in alto, è bello e non notereste nessuna diversità ma solo un angioletto che suona la musica per una bella pallina sotto di sé.